La storia del Nuoto

Le prime testimonianze di una disciplina antenata del nuoto risalgono al periodo preistorico. Nella Caverna dei nuotatori , sull'altopiano del gilf kebin, sono state rinvenute delle pitture rupestri rappresentanti uomini eseguire movimenti simili a quelli degli attuali stili del nuoto. Tra le ipotesi prese in considerazione, però, c'è anche quella che gli uomini rappresentati eseguano movimenti di un rituale estraneo alla attività natatoria. Un sigillo di argilla egiziano mostra quattro nuotatori durante quella che si ritiene sia una variante dello stile libero
Il nuoto competitivo in Europa iniziò attorno al 1800 , principalmente con il dorso . Il crawl venne introdotto nel 1873 da John Arthur Trudgen, che lo copiò dallo stile degli amerindi . Il nuoto era già nel programma delle prime olimpiadi moderne, quelle di Atene 1986 Nel 1902 il crawl venne migliorato da Richard Cavill.
Nel 1908 , venne fondata la FIN.
La farfalla era inizialmente una variante della rana , e venne accettata come stile distinto nel 1952
Il primo italiano a scendere sotto la barriera di 1' nei 100m stile libero fu Carlo Pedersoli, meglio noto come Bud spencer: più precisamente con il tempo 59.50 nel lontano 1950, a Salsomaggiore in vasca da 25 m. philipe (USA) è attualmente (2010) il campione del mondo dei 100m stile libero, la più rinomata specialità del nuoto.


BENVENUTI in pianeta-nuoto dove tutti gli appassionati di nuoto i professionisti i principianti o qualsiasi persona alle prime armi o che voglia tuffarsi per la prima volta in questo meraviglioso mondo può trovare tutto ciò di cui necessita per nuotare al meglio delle proprie capacità e in completo equilibrio con se stessa.

martedì 15 marzo 2011

Film " COME UN DELFINO" con Raul Bova

Raul Bova fu protagonista ai campionati italiani master nella categoria M35  con il terzo tempo in 56"38 nei 100 metri crawl. <<Un tempo così non me l’aspettavo ed è il preludio più bello al FILM che sto per cominciare>>, ha dichiarato Bova accennando al suo nuovo progetto.
Il famoso attore protagonista della serie tv in due puntate andate in onda su canale 5 con un successo enorme, interpreta un ragazzo costretto ad un ritiro traumatico dovuto ad una malformazione al cuore, fatto realmente accaduto al nuotatore italiano Domenico Fioravanti il quale fu il primo italiano a vincere due ori olimpici ma escluso imrovvisamente dal nuoto per la malformazione, e rifiutò anche l'offerta del Qatar che lo avrebbe fatto partecipare e preferì non gareggiare ma rimanere sempre italiano.<<Il nuoto è la mia passione, mi ha formato nel carattere, mi ha tolto dai pericoli che possono esserci nell’adolescenza e questo non lo dimentico. E dopo 20 anni ho rivissuto l’adrenalina della gara.>> 
Raul Bova è sempre stato un appassionato di nuoto infatti iniziò a nuotare all'età di quattro anni in una piscina sull'Aurelia, e a 16 anni si aggiudicò il titolo di campione italiano nei 100 metri dorso

LA SOLITUDINE DEL NUOTATORE

La solitudine di chi nuota non è una solitudine comune, è la più intensa e penetrante implacabile presenza di se e di nient'altro ( tranne quando dò lezioni di nuoto all'altra metà di me il mio unico grande amore in questo caso tutte le mie esperienze di nuotatore agonista tutto il mio sapere tutto le mie sensazioni concentrazione voglia di perfezionamento è focalizzata verso di lei completamente vabbè sono completamente innamorato di lei!!! ti amo piccola Donna mia!!!) la solitudine del nuotatore mentre macina km e km in vasca non è come quella dell'eremita che ha bisogno dell'assenza per ritrovarsi, il nuotatore è solo anche in una vasca colma di gente; non è la solitudine dell'emarginato, del ripudiato, dell'escluso, perchè quasi sempre il nuotatore ha scelto di isolarsi dal mondo.
Non è la solitudine del folle visto che la concentrazione sul movimento del corpo, la percezione del tempo che passa, il dosaggio delle energie, richiedono grande lucidità e presenza.La solitudine del nuotatore è un immensità di senso e di sensi, è il continuo inseguimento tra corpo e mente che concorrono nel sopraffarsi.Senza comprendere attentamente le cose il nuotatore è solo un corpo immerso in acqua, ma quando l'evidenza del mondo esplode nei pensieri del nuotatore, egli grazie alla concentrazione che permette solo questo tipo di condizione simbiotica, ecco che i pensieri del nuotatore vengono liberati da quella patina di incertezza rendendoli ben vivi e presenti. Il nuotatore è sempre solo dall primo tuffo in vasca; poi il mondo si liquefa lentamente per apparire in lampi di suono e di luce nell'istante della respirazione!
il corpo ritrova in acqua quella potenza, quella leggiadria, quello scivolamento....quella coscienza amniotica che non trova e sembra perdersi fuori dall'acqua della vasca; il proprio mondo interiore riaffiora con prepotenza reclamando attenzione: perchè al nuotatore non rimane che la compagnia dei propri pensieri dei propri desideri e la propria passione ( nel mio caso quando sono in vasca tutte le mie attenzioni vanno alla mia dolce metà, si amore il mio mondo sei tu e dento di me ho sempre e solo lei quindi ogni desiderio lo ho con lei, la mia passione sempre lei  ogni pensiero c'è lei!!! sei dentro me!!!)
è normale che questa condizione arrivi al nuotatore che ha già avuto parecchie esperienze in questo mondo quando appunto il nuotatore ha accumulato esperienze, visioni, viaggi, luoghi, sconfitte, vittorie e certezze.
Solo allora...quando si è messa da parte abbastanza vita si può cercare di scovarne il senso, sempre a patto di poter continuare a nuotare e gareggiare o almeno tenersi a galla. ed è proprio questo....in questi tempi riuscire a trovare le parole per tenersi a galla!!!

LA TECNICA DEL NUOTO ED IL NOSTRO CORPO


Il corpo umano,è composto in gran parte d'acqua,circa il 70% e  possiede all'incirca la stessa densità della stessa. Quindi, rimanere a galla richiede solo la spinta verso il basso di una piccola quantità d'acqua relativamente al corpo, e il moto trasversale inoltre richiede solo una leggera spinta dell'acqua in direzione opposta alla direzione del moto, a causa di una generalmente bassa resistenza idrodinamca. La propulsione viene solitamente ottenuta usando le mani come se fossero delle pale e sbattendo le gambe in modo da spingere l'acqua lontano dal corpo.
Con l'allenamento nel nuoto, la tecnica può far si che un nuotatore lento o normale in uno moderatamente veloce. Poché la velocità si trasforma direttamente in distanza, le stesse tecniche che migliorano la velocità possono essere di aiuto per percorrere una distanza maggiore a parità di sforzo. Il torso e le gambe devono essere tenute il più possibile parallele alla superfcie dell'acqua. Gambe afflosciate e torso inclinato possono aumentare notevolmente la resistenza dell'acqua.